In un contesto sempre più digitale e che amplia la presenza delle persone e lavoratori davanti ad un PC bisogna avere consapevolezza dei rischi per la salute sia mentale che fisica dei lavoratori, per prevenire il più possibile eventuali effetti collaterali. Per questo articolo ho deciso di confrontarmi con l’Ing. Ceglie (Amministratore Unico della A.S.Q. S.r.l. Unipersonale; consulenze alle imprese, settori dello sviluppo ed applicazione sistemi di gestione secondo le Norme ISO 9001 (sistemi di gestione per la qualità); ISO 14001 (sistemi di gestione ambientale); attuale ISO 45001 (sistemi di gestione per la sicurezza nei luoghi di lavoro).

Definizione di postura

La postura inizia ad avere una rilevanza significativa per la salute delle persone. Da qui la necessità di assumere dei comportamenti corretti per prevenire danni fisici che possono poi portare ad una serie di complicazioni che impattano sulla qualità della vita delle persone e sulle performance lavorative.

Cos’è la postura? “La postura è l’adattamento personalizzato di ogni individuo all’ambiente fisico, psichico ed emozionale. In altre parole è il modo con cui reagiamo alla forza di gravità e comunichiamo.” (qui).

Con il termine postura si fa riferimento alla posizione del corpo umano nello spazio e alla relativa relazione dei suoi segmenti per adattarsi ai continui spostamenti del baricentro della propria massa corporea interagendo con l’ambiente esterno sia in condizioni statiche sia dinamiche.

Nel definire la “Postura” troviamo varie descrizioni sia di tipo tecnico sia ti tipo più filosofico, tra le quali ad esempio: “Generalmente la postura viene definita come disposizione delle parti del corpo” (Kendall).

Nello specifico:“Una buona postura è uno stato di equilibrio muscolare e scheletrico che protegge le strutture portanti del nostro corpo da una lesione o da una deformità progressiva, malgrado la posizione in cui queste strutture lavorano. La

cattiva postura si ha quando la relazione tra le varie parti del corpo è scorretta, producendo così un aumento di tensione sulle strutture portanti, e quando l’equilibrio del corpo sulla sua base d’appoggio è meno efficiente”. (Kendall)

In definitiva secondo, una definizione più recente, la postura è la “posizione reattiva all’ambiente gravitazionale, ergonomica ed al controllo cibernetico, idonea allo svolgimento di attività funzionali finalizzate mediante un’azione psico-corporea integrata” (Massara).

L’uomo non è in grado di mantenere una posizione statica assoluta, ciò è dimostrabile se ci mettiamo in piedi in una posizione di riferimento “normale”, se chiudiamo gli occhi, immediatamente ci si può accorgere che il nostro corpo oscilla in tutte le direzioni. Tale oscillazione, senza rendercene conto, avviene anche ad occhi aperti.

Quindi, la nostra postura in piedi non ha nulla a che fare con una posizione fissa, ma al contrario ha molto a che fare con un continuo cambio di posizione, se pure molto contenuto.

L’equilibrio nella postura

La postura ci assicura un equilibrio e ci permette di compiere delle azioni, ogni persona raggiunge un proprio equilibrio a seconda delle proprie specificità. Bisogna immaginare il corpo come una serie di pesi e contrappesi che si equilibrano tra loro dinamicamente, si usa l’espressione “Fascia connettivale […] un vero e proprio secondo scheletro, questa volta fibroso che connette tutte le parti del nostro organismo […] essa costituisce il 16% del peso corporeo” (qui) e anche il 20% del volume del corpo umano. Il tessuto connettivo percorre tutto il corpo e dove si addensa, forma catene che connettono varie parti del corpo, inclusi muscoli e ossa.

Esistono varie ‘reti’, connessioni e catene di tessuto connettivo che si possono individuare come:

  • La rete delle fasce addominali
  • La connessione del petto con il braccio
  • La catena che attraversa arco plantare, adduttori e pavimento pelvico
  • La catena spalle-gomito
  • La fascia della coscia
  • Catena dorsale diagonale

La fascia connettivale ha la funzione di collegare, coordinare un’articolazione con l’altra e di coordinare l’insieme del corpo, per cui diventa fondamentale per una buona postura.

Effetti collaterali di una postura scorretta

Il problema sorge quando in presenza di particolari atteggiamenti del corpo l’equilibrio che andiamo a raggiungere ci porta ad assumere atteggiamenti scorretti che possono portare a dei disagi e patologie che impattano sulla salute del lavoratore in modo più o meno impattante a seconda della gravità. Una postura scorretta e la ripetizione di queste posizioni può portare nel tempo alla creazione di “sovraccarichi con conseguente degenerazione articolare (artrosi, meniscopatie ecc.), irrigidimenti e degenerazioni dei tessuti elastici (tendinopatie, miopatie ecc.), intrappolamento dei nervi, blocchi respiratori, disturbi digestivi, cattiva circolazione, problemi di equilibrio, disagi psichici” (qui).

L’uomo rappresenta il sistema cibernetico per eccellenza: il 97% delle fibre motorie decorrenti nel midollo spinale è coinvolto nella modalità processuale cibernetica e solo il 3% è riservato all’attività intenzionale (Galzigna, 1976). La cibernetica è la scienza del feed-back, il corpo deve conoscere attimo per attimo la condizione ambientale per potersi collocare istantaneamente e opportunamente al fine della realizzazione del processo. Il senso non può giammai dissociarsi dal moto: l’ambiente va ininterrottamente sentito e valutato, da cui la necessità della forza di gravità, della sinestesia, della propriocezione. “Essere e funzionare sono inscindibili” Morin (1987).

Per tali motivi, la postura diventa qualcosa di inscindibile dall’essere e funzionare, con un corretto equilibrio psico-somatico. Infatti, la postura è riconducibile anche agli stati d’animo dell’individuo, per tale motivo si stabilisce il legame tra postura e psicologia quale influenza nei processi emotivi e cognitivi (approccio dell’embodied cognition, legame tra mente e corpo).

Studi recenti hanno mostrato che uno stato emotivo è in grado di influenzare la postura del nostro corpo e viceversa, ma anche che, modificando la postura, si ha un miglioramento dell’umore e del proprio livello di energia.

Nel mondo del lavoro, le principali sintomatologie conseguenziali a posture non congrue, non sono solo quelle concernenti ad attività di sollevamento, movimentazione e trasporto di carichi pesanti, per le quali le manifestazioni patologiche sono più facilmente interpretabili come: lesioni al polso, al gomito, o alle spalle; ma anche per attività considerate “comode” come lo stare seduti ad una scrivania, che nascondono ugualmente delle insidie vere e proprie per la postura e di conseguenze dei disturbi muscolo scheletrici (DMS) e dello stato psicologico generale e quindi di stress.

Best practice per lavorare al pc con una postura corretta

L’importanza di questa questione ha portato all’affermarsi dell”ergonomia: “disciplina che studia la migliore integrazione tra lavoro umano, macchina e ambiente di lavoro, finalizzata al maggior rendimento del lavoro stesso” (qui).

Possiamo per sintesi individuare due categorie di disturbi: fisici e muscolo-scheletrici, e all’apparato della vista.

Disturbi vista

Uno dei problemi nell’uso dei dispositivi con video terminale (computer, tablet, smart phon) sono, oltre a quelli posturali, quelli a carico dell’organo della vista.

Considerato ormai che un sempre maggior numero di individui trascorre oltre dieci ore al giorno del proprio tempo (sia lavorativo sia privato) facendo uso di tali dispositivi, il problema della “vista” diventa un argomento molto importante, specialmente per la sicurezza nei luoghi di lavoro, che oggi risulta necessario analizzare, quando si utilizza un PC (lavoro in azienda o smart working). Le cause normalmente individuate quali fattori di affaticamento per la vista sono in generale:

  • illuminazione insufficiente;
  • illuminazione non correttamente distribuita;
  • riflessi sul display digitale o sulla tastiera (se indipendente dal display);
  • postura (intesa come distanza tra occhi e display e posizionamento del collo);
  • problemi insiti nella persona, che avrebbe necessità di correzioni appropriate (problema che aumenta fisiologicamente con l’avanzare dell’età);

A tali cause si possono riscontrare:

  • difficoltà nella messa a fuoco dei caratteri del display;
  • visione sfocata o doppia degli oggetti circostanti (tale sensazione si può protrarre anche dopo il lavoro)
  • dolori al collo e/o alle spalle;
  • lacrimazione eccessiva o secchezza degli occhi;
  • cefalea;
  • capogiri

Sindrome da Visione al Computer

Tali effetti sono indicati anche come “Sindrome da Visione al Computer” (CSV), si possono presentare dopo due tre ore dalla fine del lavoro, e in ogni caso comportano una conseguente riduzione della capacità di concentrazione e rendimento, con sensazioni di ansia.

Per tali evidenze oggettive diventa anche in questo caso fondamentale la postazione di lavoro che deve essere attentamente organizzata cosa che invece nelle attività lavorative, a causa degli spazi a disposizione, dell’affollamento degli uffici di personale addetto alluso di PC, non sempre è realizzata. Tale argomento diventa maggiormente di importanza fondamentale, nelle attività di lavoro svolte in modalità di smartworking; con tale svolgimento del lavoro dovrà essere lo stesso lavoratore ad individuare le condizioni più idonee.

Si riportano di seguito alcune considerazioni grafiche su tali condizioni di idoneità o meno delle postazioni di lavoro, ponendo molta attenzione all’illuminazione che, preferibilmente deve essere di tipo “distribuita” ma in ogni caso evitando riflessi nello schermo o sulla tastiera per evitare abbagliamenti diretti o ombre:

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Per una corretta postura, anche in postazioni non convenzionali, utilizzare con PC portatili un supporto di appoggio regolabile.

Corretta illuminazione naturale

Più facile capire vedendo le immagini che spiegandolo. Un dettaglio spesso ignorato nelle aziende.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Postazione accettabile con oscuranti regolabili alle finestre, ma non ottimale si fini dell’illuminazione naturale

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Condizione non idonea per possibile abbagliamento e in ogni caso di luce frontale

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Disturbi Fisici e muscolo-scheletrici

Malattie e disturbi muscoloscheletrici da sovraccarico biomeccanico (in sigla “DMS”) sono assai diffusi tra lavoratrici e lavoratori e costituiscono una delle principali cause di assenza per malattia in molte attività.

Anche in Italia si è in linea con il resto dell’Europa, diventando le patologie più frequentemente denunciate all’INAIL; cosa che ha reso necessario, nel 2009, l’entrata a regime del D.M. 9 aprile 2008 che ha inserito la maggior parte dei DMS, nella categoria delle patologie tabellate, ponendo l’attenzione sulla necessità di attuare un miglioramento dei livelli di tutela dei lavoratori.

Le conseguenze dei DMS sono pesantissime, da un punto di vista sociale ed economico, per i lavoratori, ai quali procurano sofferenza personale e possibile riduzione di reddito; per i datori di lavoro, perché riducono l’efficienza aziendale; per il Paese, perché incidono sulla spesa sanitaria e previdenziale.

Ma i DMS non sono un rischio inevitabile bisogna impegnarsi nella realizzazione di luoghi di lavoro idonei e metodologie di lavoro sempre più rispondenti alla riduzione di tali rischi; inoltre una continua formazione dei lavoratori per assimilare i comportamenti utili al mantenimento di una postura sempre congrua sia in attività lavorative dinamiche sia per attività statiche.

Sempre più i computer, tablet e smartphone, sono diventati strumenti sia di lavoro di uso quotidiano sia di vita privata. Molti li utilizzano però in modo scorretto non avendo ben chiaro che, l’uso prolungato di tali dispositivi, può provocare dei danni alla propria salute.

Una postura scorretta al computer (o anche nell’uso dei tablet e smartphone) può provocare disturbi di natura diversa, più o meno seri; i più comuni, come spesso riportato in articoli medici, si manifestano come dolori al gomito, all’avambraccio e alle mani. In certi casi, inoltre, può manifestarsi una tendinite alla mano o la sindrome del tunnel carpale (intorpidimento alle mani, bruciore, dolore, pulsazioni, gonfiore, tensione, rigidità) sintomi che si possono manifestare nel corso della giornata o in momenti di riposo (per esempio durante la notte).

Alcuni medici parlano di sindrome del dolore al braccio a causa dell’uso del mouse, derivante dall’uso scorretto del mouse e si manifesta con dolore al collo e con irradiazione all’arto superiore dominante, di solito al braccio destro. La postura anomala dell’asse collo-arto superiore-mano che manovra il mouse, protratta nel tempo, (ore di lavoro prolungato, continuità dell’uso anche nella vita privata) può essere causa di tali manifestazioni che possono diventare anche patologiche.

Diventa per tanto fondamentale la consapevolezza di come organizzarsi, ergonomicamente, nelle attività dell’uso del computer, tablet e smartphone.

Più che le parole si possono esprimere i concetti di buon utilizzo di una postazione di videoterminale, tramite delle immagini esplicative.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Utilizzo di un videoterminale

Ricordiamo prima una utile definizione di cosa si intende per un videoterminale (VDT): uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Nell’uso di tale schermo e relative attrezzature che normalmente sono interconnesse, è necessaria una giusta postazione che aiuti a mantenere una corretta postura; una schematizzazione di tale postazione può essere cosi rappresentata:

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine
Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Spesso nella realtà è facile osservare invece come siano delle posizioni senza essere coscienti della loro non idoneità; per facilitare la comprensione di tali concetti di ergonomia, possiamo servirci ancora di immagini o schemi per facilitarne la comprensione.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine
Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine
Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Queste indicazioni sono ovviamente non esaustive della materia e fanno riferimento a modelli ideali che ovviamente non sempre sono raggiungibili, ma possono indicare la strada per le aziende nei prossimi mesi ed anni.