Che cos’è la centralità delle persona nei sistemi organizzativi?

La centralità della persona è un principio fondamentale dei sistemi organizzativi complessi di cui si abusa troppo spesso a livello di comunicazione nel pubblico e nel privato.

In questi sistemi, l’individuo non è visto solo come una risorsa produttiva o un elemento di un insieme, ma come una componente fondamentale del sistema stesso, in grado di influenzare e plasmare l’ambiente in cui opera.

In questo approccio, l’organizzazione è vista come un sistema dinamico e complesso, in cui ogni parte è interdipendente e interconnessa con le altre, e dove la persona è un elemento essenziale per il funzionamento del sistema.

Ciò significa che la persona è considerata in modo olistico, come un individuo dotato di competenze, talenti, emozioni, relazioni e bisogni.

Questa visione porta a una maggiore attenzione alla cultura aziendale o istituzionale, alla valorizzazione delle competenze e dei talenti individuali, alla promozione di un clima di lavoro positivo e al miglioramento del benessere delle persone all’interno dell’organizzazione.

Lo scopo principale di un sistema organizzativo è creare una percezione di gioco[¹] che abbia uno scopo specifico e lo scopo principale è uno: iniziare a far giocare (partecipare). Il secondo, continuare a far giocare. Due sfide connesse ma diverse.

Ad esempio, la Pubblica Amministrazione sta dimostrando in Italia di non aver ben chiaro questo concetto. Si continua a bandire concorsi pubblici in cerca di figure chiave mantenendo una genericità della proposizione dell’offerta di lavoro a dir poco disarmante.

Il primo obiettivo, quello di far partecipare le persone, può essere raggiunto attraverso una serie di strategie, come la progettazione di un’esperienza di “gioco/partecipazione” coinvolgente e gratificante, la personalizzazione dell’esperienza in base alle preferenze e alle esigenze delle persone, la comunicazione efficace dei benefici e degli obiettivi del gioco e l’offerta di incentivi appropriati.

Una volta che le persone sono coinvolte nel gioco, il secondo obiettivo diventa quello di mantenere alta la loro motivazione e interesse. Ciò può essere raggiunto attraverso la continuazione di una progettazione di gioco coinvolgente e gratificante, l’implementazione di feedback costante per migliorare l’esperienza di “gioco”, la creazione di una comunità di “gioco” attiva e partecipe, e l’offerta di premi e incentivi in base al livello di coinvolgimento e partecipazione delle persone.

In sintesi, far giocare le persone e mantenere alta la loro motivazione nel gioco sono due sfide connesse ma diverse che richiedono una progettazione di “gioco” efficace, una comunicazione chiara e una gestione attenta della comunità di gioco.

Bisogna creare esperienze nel quotidiano che possano coinvolgere le persone in modo genuino e per un periodo di tempo prolungato.

E’ fondamentale creare esperienze nel quotidiano che coinvolgono le persone in modo genuino e per un periodo di tempo prolungato, soprattutto se si vuole mantenere alta la loro motivazione e interesse.

Per creare queste esperienze, è necessario avere una comprensione approfondita delle esigenze, dei desideri e delle preferenze delle persone a cui ci si rivolge. Questo significa ascoltare attentamente le loro opinioni e le loro esigenze, e adattare l’esperienza di “gioco” in modo da soddisfare le loro aspettative.

Un aspetto spesso sottovalutato è nelle aziende e nei giochi è la chiarificazione degli spazi di azione. Dove è lecito giocare e dove non lo sia. La persona che gioca infatti deve riuscire ad assumere la caratteristica di “agency” (nell’accezione di A. Sen e la teoria dello sviluppo umano).Il gioco non è assenza di barriera ma il non percepirle quando si gioca. Confini chiari sono essenziali per la definizione dei ruoli e l’innesco di logiche collaborative basate sull’affrontare problemi in comune. Solo con un sistema di regole chiare è possibile scegliere per una persona come volersi esprimere ed essere. Come si crea un impianto di regole chiare? Poche regole, ma chiare. La sovrapproduzione di regole crea solo incertezza. Non è necessario dunque affermare la liceità di ogni passaggio, ma regole generali che direzionino le persone stesse. In questo modo le persone si percepiscono come libere di essere oltre che fare. La creazione di uno spazio di azione in cui potersi parzialmente auto-determinare permette una genuinità dei processi e una reale volontà di remare in una direzione comune poiché l’obiettivo da raggiungere è chiaro e si riesce a comprendere anche chi faccia cosa.

Inoltre, è importante mantenere un costante impegno per migliorare l’esperienza di “gioco”, attraverso l’implementazione di feedback costante e la messa in atto di strategie che permettono di mantenere alta l’attenzione delle persone nel tempo.

Queste strategie possono includere l’offerta di nuovi contenuti, la personalizzazione dell’esperienza in base alle preferenze individuali, l’implementazione di meccaniche di gioco coinvolgenti e gratificanti, e l’organizzazione di eventi, anche formativi, per stimolare la partecipazione attiva.

Infine, è importante creare una comunità di gioco attiva e partecipe, in cui le persone possano interagire tra loro, condividere esperienze e consigli, e sentirsi parte di una comunità coesa. Questo può essere fatto attraverso l’uso di forum, gruppi sociali e altre piattaforme di interazione tra i giocatori.

Creare esperienze di gioco coinvolgenti e di lunga durata richiede un costante impegno per ascoltare le esigenze delle persone, migliorare l’esperienza di gioco nel tempo e creare una comunità di gioco attiva e partecipe.

Gamification, General Management e Business Administration

Le domande che Istituzioni ed imprese devono porsi sono:

  1. come facciamo a coinvolgere le persone?
  2. come rendiamo ogni contesto stimolante?
  3. come facciamo a dare dei feedback immediati che permettano alle persone di prendere parte al gioco in modo semplice e senza ostacoli?
  4. una volta coinvolte, come facciamo a non farle andare via?

Se ci poniamo queste domande, allora stiamo ragionando non come un manager, un decision maker, Leader, uno specialista delle risorse umane, un imprenditore, un politico, un legislatore così come l’abbiamo sempre pensato, ma come qualcuno che sta disegnando un gioco, un gioco di successo, un sistema organizzativo di successo e quindi una società vincente, dove tutte le persone hanno sempre un obiettivo e sono continuamente motivate.

Modello comportamentale di Fogg - B=MAT

Modello comportamentale di Fogg – B=MAT

Pensare al sistema organizzativo come a un gioco di successo permette di guardare alla gestione dell’organizzazione in modo diverso, focalizzandosi sull’obiettivo comune e sulla motivazione delle persone coinvolte.

Invece di concentrarsi solo sui fattori economici, sulla produttività e sull’efficienza, si può guardare alla gestione dell’organizzazione come a una sfida coinvolgente, in cui ogni membro ha un ruolo importante e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi comuni.

In questo modo, si può creare una cultura aziendale o istituzionale che incoraggi la partecipazione attiva, la collaborazione e l’innovazione, e che valorizzi il contributo di ogni membro dell’organizzazione.

Questo approccio può portare a un maggiore coinvolgimento dei dipendenti o dei membri dell’organizzazione, a una maggiore motivazione e a un maggior senso di appartenenza e di soddisfazione personale, che possono a loro volta contribuire a migliorare la produttività e l’efficienza dell’organizzazione stessa.

In definitiva, guardare alla gestione dell’organizzazione come a un gioco di successo può essere un modo efficace per creare una società o un’organizzazione vincente, in cui tutte le persone sono sempre motivate e impegnate nel raggiungimento degli obiettivi comuni.

La centralità della persona nei sistemi organizzativi complessi.

La centralità della persona è un principio fondamentale nella gestione dei sistemi organizzativi complessi, poiché ogni organizzazione è composta da individui con esigenze, motivazioni, capacità e valori diversi.

Per creare un sistema organizzativo efficace e sostenibile, è quindi necessario considerare le persone come un elemento centrale del sistema e tener conto delle loro esigenze e dei loro obiettivi.

Un aspetto fondamentale è quello di considerare questi bisogni in modo non statico. Le necessità delle persone infatti tendono ad evolvere a seconda delle esigenze specifiche della vita. In tale senso le regole del gioco devono prevedere uno spazio di scelta tra funzioni diverse che possono assumere sfumature diverse o discontinue nel tempo.

Dunque la partecipazione di una persona in un periodo potrebbe calare o aumentare in relazione a condizioni slegate dalla vita lavorativa e totalmente personali.

Un classico esempio è quello della disponibilità di persone che sono anche genitori e quindi influenzati dai cicli scolastici.

Proprio per questa motivazione le regole devono essere poche e semplici affinché siano in grado di adattarsi anche al mutare di circostanza professionali e personali degli utenti nel gioco.

Questo implica, ad esempio, promuovere la partecipazione attiva dei dipendenti o dei membri dell’organizzazione alla definizione degli obiettivi e delle strategie, valorizzare il contributo individuale e incoraggiare la collaborazione e lo scambio di conoscenze e di esperienze.

Inoltre, è importante creare un clima lavorativo positivo e stimolante, che favorisca la creatività, l’innovazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti o dei membri dell’organizzazione.

In un sistema organizzativo che valorizza la centralità della persona, si cerca di creare un equilibrio tra le esigenze dell’organizzazione e quelle dei singoli individui, promuovendo un senso di appartenenza e di identità comune, ma anche rispettando le differenze individuali e promuovendo la diversità come valore aggiunto.

In definitiva, la centralità della persona nei sistemi organizzativi complessi significa considerare l’organizzazione come un insieme di individui con esigenze e motivazioni diverse, ma con un obiettivo comune, e creare un clima lavorativo positivo e stimolante che favorisca il successo dell’organizzazione stessa e il benessere individuale dei suoi membri.

[¹]Cosa si intende per gioco? Uno spazio fisico o digitale in cui le persone siano in grado di esprimere delle proprie caratteristiche in un contesto ben definito alle persone partecipanti. Tra le varie forme di gioco esistenti, quelle con logiche collaborative sono le più adatte alla gestione della complessità aziendale.

Autori:

Pasquale Aiello Presidente dell’ENTD – Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale. Autore del libro: “Ethical Unlockdown”, Enterprise Top Consultant, Global Strategist & Digital Humanist.

Dario Tatangelo, Specialista delle Risorse Umane – Membro Senior del Comitato Direttivo dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale & Digital Humanist.


Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti presenti nella pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’autore.

Pubblicazioni correlate a questo articolo:
– Gamification e risorse umane: 4 ambiti di applicazioni per le aziende italiane
– UnLockDown Etico Anno X – Fase Zero
– Risorse umane e sistemi organizzativi: le persone devono avere la possibilità di giocare la partita della vita partendo Zero a Zero