La pandemia da coronavirus (Covid-19) ha evidenziato le grandi opportunità di lavoro e apprendimento digitale. Questo è uno dei motivi per cui la Commissione europea, nella sua comunicazione del 27 maggio 2020 relativa al prossimo bilancio dell’UE, ha ribadito il proprio impegno a “contribuire” a migliorare la competitività e la sovranità tecnologica”, puntando “sulle infrastrutture e sulle competenze digitali”.

La Commissione ha dichiarato altresì che “la crisi ha mostrato l’importanza delle competenze digitali per i bambini, gli studenti, gli insegnanti, i formatori e per tutti noi, per comunicare e lavorare.

In questi tempi eccezionali, in cui una gran parte della forza lavoro è stata costretta a lavorare da remoto a causa delle misure di confinamento domestico e di distanziamento sociale, i lavoratori occasionali online o i lavoratori che già utilizzano siti web o app di intermediazione per ottenere incarichi di lavoro retribuiti a tempo determinato hanno in un certo senso goduto del vantaggio di “giocare in casa”, dato che lavorare e interagire digitalmente è sempre stata la loro modalità operativa prevalente.

Cosa possiamo imparare da questi lavoratori online che padroneggiavano l’arte di lavorare e apprendere da remoto ben prima della crisi sanitaria pubblica?

Il lavoro occasionale online prima del coronavirus

Economia delle Piattaforme

Fonte: Indagine Cedefop

Sulla base delle stime dell’indagine Colleem del 2018, commissionata dal Centro comune di ricerca della Commissione europea, l’11 % degli adulti in tutta l’UE fornisce occasionalmente servizi retribuiti tramite piattaforme, mentre tra l’1,4 e il 2 % dipende
in misura rilevante dal lavoro tramite piattaforme* per guadagnarsi da vivere. È assai probabile che queste cifre siano destinate a salire nei mesi e negli anni a venire a causa dell’impatto duraturo della crisi, che ha incrementato gli accordi di lavoro digitale da remoto.

*Per «lavoratori delle piattaforme» s’intendono le persone che utilizzano siti web o app di intermediazione per ottenere incarichi di lavoro retribuiti a tempo determinato.

In tempi migliori, molti lavoratori delle piattaforme (soprattutto quelli più qualificati) hanno considerato la flessibilità e l’autonomia del lavoro occasionale online come opportunità e come alternative ai vincoli del lavoro d’ufficio. Quasi la metà di tutti i partecipanti alla recente indagine del Cedefop sulle pratiche di apprendimento, lo sviluppo delle competenze e l’abbinamento delle competenze dei lavoratori delle piattaforma si è detta soddisfatta di essere indipendente
e di avere il controllo del proprio programma di lavoro. Il 44 % degli intervistati era contento di disporre di una seconda fonte di reddito e la stessa percentuale apprezzava la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo. Oltre un terzo degli intervistati si è detto soddisfatto
perché il lavoro online offre l’opportunità di assecondare la propria passione o perlomeno di scegliere gli incarichi di lavoro. Solo il 10 % ha affermato di avere lavorato online per necessità, non essendo riuscito a trovare un lavoro tradizionale.

Il lavoro occasionale online dopo il coronavirus

La pandemia da coronavirus comporta rischi per la sussistenza dei lavoratori, compresi i lavoratori occasionali online. Ciò ha ampiamente oscurato i vantaggi (percepiti) di questa modalità di lavoro. Considerato che attualmente la maggior parte delle imprese europee sta affrontando perdite di reddito, l’impatto complessivo della crisi sui lavoratori occasionali online dipende dall’eventualità che gli sforzi di ridimensionamento delle imprese, che comporteranno una riduzione delle opportunità di lavoro, prevalgano sul distanziamento, che costituisce il principale vantaggio competitivo dei lavoratori da remoto.

Prove recenti hanno dimostrato che, mentre le imprese hanno tagliato le attività indipendenti non essenziali, ad esempio nell’ambito del marketing e delle vendite, è invece cresciuto il lavoro necessario per garantire la continuità delle operazioni aziendali,
come il supporto tecnologico e la gestione delle banche dati.

La pandemia ha fatto comprendere a un maggior numero di imprese quale sia il potenziale di una forza lavoro digitale. Ora che stiamo passando dalla crisi a una nuova normalità, la crescente esposizione alle tecnologie digitali potrebbe indurre le imprese a rivalutare i tradizionali metodi di lavoro offline. Avendo compreso il valore del lavoro digitale, le imprese potrebbero mettere in dubbio i vantaggi di assumere personale in modo permanente in sede, optando eventualmente per una forza lavoro online più flessibile, comprendente un maggior numero di lavoratori occasionali online temporanei.

Persistente precarietà del lavoro occasionale online

Se ci sarà una svolta verso un incremento del lavoro digitale, potrebbe essere necessario definire politiche atte a tutelare i lavoratori occasionali online dalla precarietà della condizione lavorativa e da cattive condizioni di lavoro. È stato argomentato che i lavoratori occasionali online, in particolare quelli operanti nei servizi di consegna e nel supporto tecnologico, hanno registrato un forte e rapido aumento del carico di lavoro durante la pandemia.

Secondo i dati dell’indagine Cedefop, già nel periodo precedente la crisi dovuta al Covid-19 il 48 % dei lavoratori delle piattaforme aveva l’impressione di dovere lavorare a ritmi molto elevati e il 54 % doveva rispettare scadenze molto strette. Inoltre, le reti di sicurezza sociale e le misure di emergenza adottate dai governi sono state destinate prevalentemente alla forza lavoro tradizionale (lavoratori dipendenti) e sono riuscite solo in parte a compensare le conseguenze dell’inattività economica prolungata o dell’interruzione dell’attività lavorativa
nel caso dei lavoratori occasionali online.

Pasquale Aiello
Skillsnet Forecast Member
Cedefop – Centro Europeo per lo Sviluppo della Formazione Professionale

*Fonte Dati Statistici: Briefing note – 9148 EN – Cat. No: TI-BB-20-004-EN-N
ISBN 978-92-896-2998-0, doi:10.2801/39209
Copyright © European Centre for the Development of Vocational Training
(Cedefop), 2020.