È trascorso più di un anno dall’ inizio della pandemia. Finalmente sembra essere chiara la necessità di avere governi e sistemi di governance capaci di ricalibrare politiche sociali, occupazionali e di stabilizzazione.

ENTD - Famiglia, Lavoro, Scuola, Società, Inclusione

ENTD® – Famiglia, Lavoro, Scuola, Società, Inclusione

Lo spazio che intercorre tra famiglia, scuola, lavoro, vita sociale e società, è sempre più piccolo.

L’inclusione diventa non più un obiettivo da raggiungere bensì da creare.

Sistemi organizzativi che si avvitano su loro stessi e sulle persone che ne fanno parte non possono raggiungere nessuno, se non una piccola cerchia di soggetti.

Il lavoro a distanza sarà un perno dell’economia e non esiste economia senza lavoro, spesso questo particolare sfugge anche ad economisti “esperti”.

Lavoreremo online da casa, ciò richiede una rivisitazione architettonica degli spazi, delle sagome, degli edifici e delle città.

Le famiglie e le loro case si stanno adattando alla meno peggio al lavoro quotidiano, ma ne aziende tantomeno governi sembrano aver capito le esigenze del lavoro remoto e relativo impatto in chiave antropologica.

Dobbiamo imparare a capire il nuovo ciclo di generazione del valore perché si spende e si disperde tanta energia anche lavorando da casa.

 

Le città devono essere sempre più adatte a consentire quotidianamente incontri “de visu” e per questo devono essere ridisegnate. Le smart cities sembrano essere ancora una chimera, e non è detto che siano una soluzione al problema, mentre non può esserci una società senza la possibilità di socializzare. Non esistono nuove forme di socializzazione, esistono e stanno nascendo nuovi modi per stabilire un contatto, che è cosa ben diversa. L’essere umano ha bisogno di socializzare, sempre.

I danni sulla salute mentale e psicofisica delle persone iniziano a palesarsi. L’uomo è un animale da adattamento? Fino ad un certo punto e con grande conflittualità.

Non si può chiedere di far partire a spinta una vecchia macchina, rivolgendosi a persone con 40 di febbre, non né hanno la forza, non possono averla.

Deve guarire prima il sistema paese usando “tecnologia ed innovazione, va bene anche la ruota” per ridurre al minimo l’attrito con il suolo.

Solo dopo aver fatto questo si può chiedere a persone con 38 di febbre, non 40, di spingere la macchina e farla ripartire.

Pasquale Aiello