Analisi, Ricerca e Sperimentazione della convergenza tra Tecnologia, Persone, Processi, Fenomeni Socioculturali e Socioeconomici

Durante il corso dell’ultimo quinquennio sono giunti a maturazione dei processi spontanei di grandissima rilevanza sociale, economica e culturale. Per misurarli solitamente si usano quelli che oggi chiamiamo KPI o più semplicemente indicatori. Sono sempre stati utilizzati da Economisti, Sociologi e Statisti. Questa volta non esistono indicatori capaci di misurare quello che è accaduto e che ancora sta avvenendo. Con una grande visione era possibile percepirli, metterli in relazione e valutarne l’impatto. Siamo stati fortunati, nessuno dall’alto ha avuto questa capacità e gli eventi hanno seguito, nel bene e nel male, il loro corso fisiologico.

Tali processi hanno gettato le basi per creare in Italia, e non solo, un sistema organizzativo predisposto a gestire l’Innovazione ed il Cambiamento. Non si può innovare la notte per il giorno, ci vuole un ecosistema che ha punti fermi e metodologia adattiva. Gli indicatori succitati, ormai, possiamo chiamarli fenomeni in via di consolidamento:

1) Il depauperamento di tutti i ceti sociali e l’arrivo in Italia della 4.0, benché ritardato, ha spinto le persone a reagire partendo dalle proprie capacità latenti, mai espresse perché sempre represse da un contesto senza riconoscenza per il merito e lo spirito di iniziativa.

2) Il mercato del lavoro è cambiato senza alcuna riforma annunciata per proclama di parte.

Giocoforza, le persone, dopo aver conosciuto la resilienza, hanno messo in gioco il proprio potenziale inespresso con risultati spesso eccezionali. Probabilmente, molti, non torneranno più indietro per niente e per nessuno.
I fenomeni di cui parlavamo prima, hanno avuto un’evoluzione talmente rapida da spiazzare anche gruppi di “decision maker ad alto peso specifico”, grandi aziende e paesi interi. Iniziano le prime fughe (Vedi il settore Bancario) ed inizia a lenirsi l’incapsulamento da retrotopia

3) Le lobbies iniziano a perdere potere.

4) La consapevolezza degli individui, circa il proprio potere decisionale ed il valore come espressione della propria dignità, ha portato a capire dinamiche spesso ignote, dinamiche che hann0 reso molti proattivi dinnanzi ad ostacoli che potevano sembrare insormontabili. Purtroppo questo meccanismo non ha espresso una tale massa critica di persone capace di raggiungere un peso specifico sufficiente fino al punto da far divenire l’Italia un paese “Consapevole, Informato, Collaborativo e Proattivo”

5) Ci sono tanti altri indicatori, la trattazione è ampia, ma chiudiamo con quello che dovrebbe essere l’innesco e la consacrazione dell’inizio consapevole e condiviso di un percorso di cambiamento a livello istituzionale, ovvero l’operato del Ministero dell’Innovazione Paola Pisano, senza portafoglio, che ha delineato il da farsi in un’ottica di “Progettualità” e “Strategia”, forse privilegiando troppo spesso la seconda azione alla prima.

Forma, Argomentazioni e soprattutto impostazione ed approccio stanno dando ottimi risultati, ma abbiamo spinto affinché le previsioni fatte fossero supportate da documentazione e reportistica e stiamo iniziando ad avere riscontro.

Quando si parla di Progetto, la prima cosa che si deve cercare sono le zone d’ombra e con molta cautela in Italia,  da politici riteniamo che sia molto difficile.

La domanda che poniamo spesso è:

Perché tutto ciò che è cosa pubblica non può essere gestita seguendo le fasi di un modello di progetto?

Probabilmente la risposta risiede in quell’insieme di elementi frenanti e zone di ristagno che bloccano il paese e creano emorragie da tempo. Se tutti noi, professionisti e specialisti, crediamo ed appoggiamo questa modalità operativa progettuale, il progetto Paese stesso potrà aver successo, in affiancamento a quelle che sono le politiche nazionali ma non in dipendenza da esse. Lavorando in Team , il più grande della storia della Repubblica, possiamo riuscirci, ora e solo ora, momento storico in cui vi è grande confusione a livello globale, mentre anche solo in questa sala ci sono persone che le idee, modus operandi, valori ed abilità le hanno sempre avute.

L’impatto dei cambiamenti socioeconomici su lavoratori ed imprese

Molti hanno l’impossibilità di produrre e gestire le scadenze, costretti a fare salti salti mortali per continuare a tenere aperte le proprie attività commerciali ed industriali, correndo ogni giorno sempre di più. Molti combattono solo per mantenere il sostentamento minimo per la propria famiglia o per i propri dipendenti,  ricorrendo anche all’indebitamento. Uno o Cento dipendenti per molti era indifferente, hanno ed avevano una dignità ed amore per ciò che avevano creato. “Avevano” perché molti non hanno retto a questo stato di cose ed è una brutta pagina della nostra storia che non dobbiamo dimenticare. A queste persone si sarebbe potuto chiedere di cambiare, ma dovevano correre come il criceto che fa girare la ruota in loop, all’infinito, ogni giorno. Mentre chi aveva ancora forza economica per generare lavoro e valore della produzione ha mostrato cecità, presunzione e non volontà di rivedere il proprio modello organizzativo. Gli effetti sono stati catastrofici.

La necessità di crescere culturalmente ed aumentare il livello di informazione di tutto il Paese

Crediamo che se ogni persona cresce ed aiuta a far crescere il prossimo all’interno di una società basata su valori sani, conoscenza, informazione, formazione e professionalità nell’agire, crolla anche l’ultimo baluardo di un sistema sbilanciato. Elevare noi stessi senza subire passivamente e nel contempo agire in modo proattivo sul campo da Maker non solo da Talker sui Social, può consentire di iniziare un processo di semina che in Italia non è mai esistito. Oggi sentiamo sempre più spesso le parole Employer Branding, Brand Awareness e percorsi personalizzati per gli utenti ed i clienti. Purtroppo manca una cultura di base per creare sistemi basati sul merito in un contesto economico reale. Abbiamo il dovere di costruirla prima che sia troppo tardi. Il momento giusto è adesso.

Etica vuol dire Valore e Valori, li vogliamo portare in Blockchain per cristallizzarli, insieme alle competenze ed alla professionalità di ognuno. La consapevolezza riduce le “distanze”. Sempre più difficile nascondere l’evidenza che non ha colore di parte, se è buona cosa, non può non esserlo, se non lo è, non può esserlo. Spesso arrivano attacchi da parte di Haters, persone che disaccordano a prescindere, senza argomentazioni, che si oppongono perché non hanno conoscenza di un fenomeno, contesto, argomento, si ecclissano così come nascono. La speranza è proprio che queste persone, anche in modo silente inizino un percorso di informazione, formazione ed inclusione. Personalmente, ritenendo focale questo percorso, per riconquistare la nostra dignità di persone oltre a condizioni di vita migliori. La consapevolezza riduce le distanze tra le persone ed i centri di potere, e riduce lo spazio di azione che gli stessi hanno. Fortunatamente, diventa sempre più difficile nascondere l’evidenza. Quella non ha colore di parte, se è buona cosa, non può non esserlo, se non lo è, non può esserlo. Elevare noi stessi senza subire passivamente ed agire in modo proattivo sul campo da Maker non solo da Talker, sui Social ed in tutti gli altri contesti in cui ci muoviamo, può consentire di iniziare un processo di semina che non è mai esistito.