Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) costituisce strumento fondamentale per ridisegnare un Paese diverso, più giusto ed equo, per ridurre le disuguaglianze per creare nuova occupazione di qualità, per ridurre i divari territoriali, per determinare i processi economici e sociali e per affrontare le trasformazioni della digitalizzazione e della riconversione ambientale al fine di garantire uno sviluppo sostenibile. Con il PNRR il Governo italiano si impegna a innovare profondamente il nostro Paese.

Per innovazione si deve intendere la capacità di creazione di nuovi processi volti a migliorare, rivoluzionare, trasformare la nostra società. Innovazione e digitalizzazione devono far parte di una riforma strutturale dello Stato che promuova più democrazia, uguaglianza, etica, giustizia e inclusione e generi una crescita sostenibile nel rispetto dell’essere umano e del nostro pianeta. Con il PNRR il Governo ha l’obiettivo di realizzare una società digitale, in cui cittadini e imprese utilizzino ser­vizi digitali efficienti della Pubblica Amministrazione in modo semplice.

Questo obiettivo si basa sulla realizzazione di migliori infrastrutture digitali, sulla valorizzazione dei dati, sulla creazione di competenze digitali, sulla radicale digitalizzazione del settore pubblico, che darà impulso anche alla trasformazione digitale del settore privato. Ogni azione dovrà accelerare lo switch-off al digitale e il ridisegno dei processi di gestione ed erogazione dei servizi pubblici, aumentare le competenze nella PA, collaborare con PMI e startup innovative, evitare di focalizzarsi su tecnologie che sono ancora immature o sono troppo vecchie e monitorare i risultati.

 

PNRR – COLLABORARE CON LE DIVERSE REALTÀ LOCALI

In particolare, il PNRR vuole favorire la progettazione e l’applicazione di· nuove tecnologie nel tessuto produttivo italiano e la crescita di settori tecnologici quali la robotica, la mobilità del futuro, l’intelligenza artificiale e la cyber security. Questo implica il collaborare con le diverse realtà locali, regionali, nazionali e internazionali, rispettando le caratteristiche uniche del nostro territorio, l’organizzare azioni di innovazione in modo interconnesso, diminuendo la polarizzazione tra aziende e attori che utilizzano il digitale e attori che non hanno ancora iniziato la trasformazione.

Le sei missioni del PNRR sono in piena coerenza con i sei pilastri del NGEU (Next Generation EU) e soddisfano largamente i parametri fissati dai regolamenti europei sulle quote di progetti “verdi” e digitali.

Inoltre con il PNRR il Governo si impegna a presentare in Parlamento il disegno di legge annuale per il “mercato e la concorrenza” e ad approvare norme che possano agevolare l’attività d’impresa in settori come le reti digitali, l’energia e i porti.

Il Governo si impegna inoltre a mitigare gli effetti negativi prodotti da queste misure e a rafforzare i meccanismi di regolamentazione. Quanto più si incoraggia la concorrenza, tanto più occorre rafforzare la protezione a livello sociale.

Nell’ambito della missione relativa alla Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo, l’ingegnere dell’informazione contribuisce a sostenere la transizione digitale del Paese, a modernizzare la Pubblica Amministrazione, nelle infrastrutture di comunicazione e nel sistema produttivo. Collabora a raggiungere l’obiettivo di garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra larga, a migliorare la competitività delle filiere industriati, ad agevolare l’internazionalizzazione delle imprese. Inoltre stimola e indirizza investimenti nel digitale per rilanciare il turismo e la cultura.

L’ingegnere dell’informazione assume un ruolo fondamentale nella progettazione, realizzazione, controllo e monitoraggio dell’innovazione e della trasformazione digitale, sia virtualmente, attraverso la rete, che fisicamente, nel territorio in cui opera.

Conseguentemente il PNRR potrebbe avviare un processo di evoluzione e innovazione del ruolo dell’ingegnere dell’informazione, ovvero fare in modo che assuma il ruolo di pubblico ufficiale della digitalizzazione, creando una professionalità che supporti l’evoluzione dei vari progetti, certifichi la riuscita dei singoli progetti realizzati nel territorio di competenza e misuri i risultati ottenuti ai fini economici, sociali e ambientali, riportando i risultati ottenuti al Ministero di competenza, tramite i tavoli territoriali.

In maniera più specifica l’ingegnere dell’informazione, in collaborazione con gli enti del terzo settore, assumerebbe incarico a partecipare ai tavoli territoriali previsti per riportare dati specifici relativi ai singoli progetti, al monitoraggio delle priorità trasversali (transizione digitale ed ecologica, occupazione giovanile e femminile, coesione territoriale, inclusione sociale). Quest’ultimo processo di innovazione creerebbe le condizioni per garantire l’effettiva riuscita di un numero rilevante di progetti e garantirebbe una presenza costante e affidabile delle istituzioni; grazie a un’organizzazione che di fatto risulterebbe capillare sull’intero territorio nazionale.

 

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Prima Pubblicazione cartacea: Il Giornale dell’Ingegnere

Maurizio Caiazza ENTDIng. Maurizio Caiazza
Infrastructure Manager, Innovation Manager
Senior Member Comitato Tecnico Ente Nazionale Trasformazione Digitale